Da quanto risulta dal D.D.L. n. 2257/2016, assegnato al Senato il 19 Aprile 2016, ma non ancora esaminato dalla Commissione Finanze, sembra di no. E non è rivolto a tutti contribuenti, ma solo alle imprese in difficoltà.
La legge da approvarsi sarebbe finalizzata a fornire al contribuente, in condizioni di grave o momentanea difficoltà finanziaria, apposite modalità per la definizione agevolata del proprio debito iscritto a ruolo per tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate e per mancato versamento di contributi previdenziali.
Quindi, restano esclusi dalla applicabilità della normativa i tributi locali come l’Imu e la Ta.ri. e le poste di debito non tributarie, come le violazioni al Codice della Strada e le contravvenzioni in generale.
L’agente della riscossione propone la definizione a saldo e stralcio della posizione debitoria iscritta a ruolo e deve riguardare l’intero debito del contribuente per ruoli resi esecutivi fino al 31 dicembre dell’anno in corso alla data di entrata in vigore della legge.
La proposta di definizione, per quanto concerne il contribuente che versa in condizioni di grave difficoltà finanziaria, consiste nel pagamento integrale dell’IVA, dei contributi previdenziali e di un importo pari al 75 per cento dei tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, nonché la richiesta di stralcio integrale delle sanzioni, degli interessi e dell’aggio di riscossione.
La proposta di definizione, per quanto concerne il contribuente che versa in condizioni di momentanea difficoltà finanziaria, consiste nel pagamento integrale dell’IVA, dei contributi previdenziali e di un importo pari al 95 per cento dei tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, nonché la richiesta di stralcio integrale delle sanzioni, degli interessi e dell’aggio di riscossione.
Il pagamento dovrà avvenire al massimo entro due (per debiti di ammontare fino a 50.000 Euro) o tre anni (per debiti di importo superiore).
Tuttavia, almeno da una sommaria lettura del testo del disegno di legge, non è chiaro quali saranno i compensi che percepirà l’Agente della Riscossione.
Sulla base di tali premesse, è evidente che, se per molte imprese in difficoltà la legge potrebbe apportare degli indubbi vantaggi, occorrerà verificare il concreto l’interesse del contribuente ad avvalersi del “condono” e la capacità di far fronte all’impegno economico nel triennio. In particolare, bisognerà verificare con attenzione l’ammontare complessivo e la natura dei crediti e delle sanzioni iscritti a ruolo, nonché la attuale esigibilità degli stessi, anche considerando che nei ruoli esattoriali potrebbero permanere vecchi crediti ormai estinti.
Nel caso di approvazione della legge, le modalità di attuazione saranno disciplinate con circolare dell’Agenzia delle Entrate, d’intesa con l’INPS, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della stessa legge.
Non ci resta che attendere.
Avv. Mario Carcaterra